I farmaci stimolanti proteggono contro lo sviluppo di comorbilità psichiatriche nei pazienti pediatrici con sindrome ADHD


Sono disponibili poche informazioni sull’effetto dei trattamenti stimolanti nei giovani con sindrome da deficit di attenzione e iperattività ( ADHD ) per quanto riguarda il successivo sviluppo di comorbilità psichiatriche.

Ricercatori del Massachusetts General Hospital, a Boston negli Stati Uniti, hanno valutato l’associazione tra trattamento con stimolanti e il successivo sviluppo di comorbilità psichiatriche in un campione longitudinale di pazienti con sindrome da deficit di attenzione e iperattività che sono stati coinvolti in uno studio caso-controllo con follow-up prospettico di 10 anni.

Al basale sono stati valutati i bambini di razza bianca con ADHD ( n=140 ) e senza ( n=120 ), e di età compresa tra 6 e 18 anni.

Al follow-up a 10 anni, sono stati valutati 112 ( 80% ) bambini nel gruppo sindrome da deficit di attenzione e iperattività e 105 ( 88% ) nel gruppo controllo ( età media: 22 anni ).

Dei 112 partecipanti con sindrome da deficit di attenzione e iperattività, il 73% erano stati precedentemente trattati con stimolanti.

I partecipanti affetti da ADHD, trattati con stimolanti, hanno mostrato una probabilità, significativamente più bassa, di sviluppare in seguito disturbi depressivi e d’ansia e comportamento distruttivo, e minore probabilità di ripetere una classe scolastica rispetto ai partecipanti con sindrome da deficit di attenzione e iperattività non-trattati con stimolanti.

In conclusione, lo studio ha dimostrato che il trattamento con stimolanti riduce il rischio di successiva comorbilità psichiatrica e di fallimenti scolastici nei giovani affetti da ADHD. ( Xagena_2009 )

Biederman J et al, Pediatrics 2009; 124: 71-78



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